L’impresa secondo la concezione sistemica può avere un approccio all'innovazione di due tipi: sistemi aperti e sistemi proprietari. In generale, il termine sistema identifica un’entità complessa, caratterizzata da interrelazioni tra le parti.
Ciò determina la globalità: l’intero è maggiore della somma delle parti.
Sistemi aperti all'innovazione
I sistemi aperti sono strategie che portano l’impresa a non proteggere la propria tecnologia durante la produzione e la realizzazione del prodotto. Queste tecnologie possono essere modificate da ogni operatore, vengono rapidamente convertite in applicazioni commerciali e offrono poche opportunità all’impresa madre di appropriarsi dei profitti generati dallo sfruttamento di questa innovazione.
Tali sistemi comportano il rilascio del diritto d’uso delle tecnologie a più soggetti ed è possibile ottenere un vantaggio competitivo poiché accelera la diffusione e l’adozione della nuova tecnologia, determinando inoltre per i clienti un aumento del valore tecnologico e dei beni complementari.
Questi sistemi vengono preferiti soprattutto da quelle imprese che con limitate risorse da poter investire nell’innovazione possono sfruttare l’impegno di sviluppo attuato da soggetti esterni, un caso tipico è quello di Netscape che riuscì a competere con Microsoft per lungo tempo nel settore dei browser grazie alla possibilità che quest’impresa lasciava ad ogni sviluppatore di accedere ai propri codici sorgenti, implementando i suggerimenti migliori. Gli strumenti tipici sono il licensing e i software open source.
Uno dei principali fautori di questa teoria è Chesbourgh, economista statunitense, il quale ritiene sia necessario associare al concetto di Open innovation quello di proprietà intellettuale, perché nessuna impresa condividerebbe le proprie innovazioni con la possibilità di perderle per sempre, per cui come soluzione egli propone di istituire un’integrazione settoriale che permetta un beneficio non solo alla singola impresa ma alla comunità.
Sistemi chiusi all'innovazione
I sistemi proprietari, invece, sono strategie attuate dalle imprese che puntano al mantenimento esclusivo della tecnologia mediante meccanismi quali brevetti, copyright e segreti industriali. Questi sistemi portano le imprese a sviluppare una tecnologia propria che garantisce rendite, grazie alla facoltà di rendere incompatibili i propri prodotti rispetto alle tecnologie analoghe sviluppate dai competitor.
Questo permette alle imprese la creazione di profitti d’impresa che potranno essere reinvestiti in un ulteriore miglioramento tecnologico. I sistemi proprietari risultano particolarmente adeguati se l’azienda possiede il controllo architetturale del prodotto, ovvero quando l’innovazione attuata nel settore comporta la creazione di un telaio di un bene a cui poi potranno essere inseriti dei moduli.
Tale prodotto potrà godere di una protezione data dalla proprietà intellettuale a disposizione dell’impresa, essa garantirà la creazione di un nuovo mercato, all’interno del quale il produttore diviene leader indiscusso, in quanto determina e detiene la tecnologia da lui stesso diffusa, rendendo così i propri prodotti non sostituibili con quelli dei propri competitor ed estraniandoli dal mercato.
Problematiche dei sistemi chiusi
Le problematiche che possono essere attribuite ai sistemi proprietari sono la lentezza con cui i clienti adotteranno il prodotto; gli stessi clienti poi sosterranno costi maggiori e non potranno sfruttare i prodotti in maniera combinata con beni/servizi di altri operatori. Inoltre, una protezione troppo forte può essere un ostacolo alla diffusione della tecnologia su un più ampio mercato e ciò può portare a forti competizioni.
Un caso specifico è quello dei sistemi di videoregistrazione. SONY produceva Betamax, il quale aveva una qualità migliore rispetto a quelli in commercio. Una sua concorrente, l'azienda giapponese di elettronica JVC, decise di promuovere un suo standard di VHS; il management dell'azienda era consapevole di essere in svantaggio rispetto a Sony sia per le capacità produttive sia per il marketing.
Per questo decise di fornire la licenza dei suoi prodotti ai principali produttori di elettrodomestici, facendo diventare il suo prodotto lo standard e questo comportò la capitolazione di Betamax.
Il caso appena citato dimostra che, anche se si ha un prodotto molto valido e sottoposto a tutela mediante proprietà intellettuale, questa protezione può essere inutile se i concorrenti sfruttano il mercato aperto.
Sistemi aperti: pro e contro
Un sistema aperto è un sistema che può scambiare sia materia che energia con l’ambiente esterno, e che è compatibile con diverse piattaforme e applicazioni. Un sistema aperto ha i seguenti vantaggi:
- Maggiore flessibilità e scalabilità, in quanto si può adattare facilmente a nuove situazioni e richieste.
- Da più spazio all'innovazione e creatività, in quanto si può sfruttare la collaborazione e la condivisione di idee e risorse tra diversi soggetti.
- Garantisce l'accessibilità e convenienza, in quanto si può usufruire di una maggiore varietà di prodotti e servizi, spesso a costi inferiori.
Un sistema aperto ha anche i seguenti svantaggi:
- Scarsa sicurezza, in quanto si è più esposti a possibili attacchi, errori, virus e malfunzionamenti.
- Potrebbe avere una minore qualità, in quanto si può riscontrare una maggiore eterogeneità e incompatibilità tra i diversi componenti del sistema.
Sistemi chiusi: pro e contro
Un sistema chiuso è un sistema che non scambia né materia né energia con l’ambiente esterno, e che è progettato e prodotto da un unico soggetto. Un sistema chiuso ha i seguenti vantaggi:
- Maggiore sicurezza e affidabilità, in quanto si è protetti da possibili interferenze, intrusioni e minacce esterne.
- Prestazioni migliori, in quanto si può garantire una maggiore omogeneità e compatibilità tra i diversi componenti del sistema.
Un sistema chiuso ha anche i seguenti svantaggi:
- Minore personalizzazione, in quanto si è limitati dalle scelte e dalle capacità del produttore.
- Costo magiore, in quanto si deve pagare un prezzo più alto per accedere a prodotti e servizi esclusivi.
È meglio adottare sistema aperto o un sistema chiuso?
Non è possibile stabilire in modo decisivo se un sistema sia migliore dell'altro ma in linea generale possiamo affermare che un sistema chiuso funziona molto meglio di un sistema aperto, anche a parità di specifiche, vedi l'esempio di iOS vs Android.
La scelta tra un sistema aperto o un sistema chiuso dipende da diversi fattori, come le esigenze, le preferenze, il budget e la sicurezza dell’utente. Non esiste una risposta univoca a questa domanda, ma possiamo elencare alcuni vantaggi e svantaggi di entrambi gli approcci.