Quando pensiamo alle energie rinnovabili pensiamo al colore verde, alla sostenibilità e al benessere del pianeta. Al contrario, quando pensiamo al petrolio pensiamo a qualcosa di negativo e nocivo.
Ma siamo sicuri che questo dualismo sia così netto?
Quanto sono effettivamente pulite ed in che modo ciò si può calcolare?
Ci troviamo in una situazione di transizione energetica, in cui si spendono risorse per investire in energie rinnovabili. Anche l'Europa pone degli obiettivi attraverso il Quadro 2030 per il clima e l'energia, stabilendo una quota almeno del 32% di energia rinnovabile.
La situazione attuale
È molto importante comprendere e rispondere a tali domande in quanto oggi, vivendo in un'era di transazione energetica, bisogna necessariamente capire come le nuove energie impattino effettivamente sul nostro pianeta. Difatti, Paesi come la Svezia e il Portogallo riescono a soddisfare l'intera richiesta energetica interna attingendo solamente dalla c.d. "energia verde". Anche l'Italia sta facendo enormi passi in avanti in tale settore e ad oggi riesce a soddisfare quasi il 50% della richiesta interna con energia rinnovabile.
Il Prof Alessandro Corsini dell'Università La Sapienza di Roma, in un'intervista, alla domanda "Le energie rinnovabili sono il green più assoluto?" ha risposto nettamente di no e ha spiegato che, se andassimo ad analizzare i costi e l'effettivo ciclo di vita della realizzazione di un impianto fotovoltaico o eolico, scopriremmo che, essendo il processo di realizzazione di base chimico e metallurgico, per assorbire tutti i costi e per produrre energia al 100% pulita dovremmo attendere diversi anni.
Eneregy Returned On Energy Invested
Quindi, bisogna capire se ad esempio un pannello fotovoltaico ci restituirà più o meno energia di quella impiegata per la sua realizzazione, manutenzione e smaltimento. Per questo si calcola il ritorno energetico sull'investimento energetico; ovvero, l'EROEI (Energy Returned On Energy Invested).
In pratica, questo coefficiente è dato dal rapporto tra energia ricavata su energia consumata ed indica la sua convenienza in termini di resa energetica. L'EROEI misura, ad esempio, quanta energia viene ricavata dalla batteria di una bici nella sua vita media, rispetto a quella per costruirla, mantenerla ed eventualmente smaltirla.
In realtà, calcolare questo rapporto non è per niente semplice, in quanto è necessario sommare tutti i contributi energetici impegnati nella realizzazione di un impianto rinnovabile, energie che in gran parte derivano ancora oggi dal fossile. Pertanto è logico desumere che, per realizzare dell'energia "verde" nello stato attuale dei fatti, si inquina e si inquinerà ancora per molto.
L'obiettivo da raggiungere è, così, quello di realizzare impianti rinnovabili con l'impiego di energie rinnovabili, allora sì che avremo energia al 100% green.
Sostenibilità delle energie rinnovabili: conclusioni
Il nostro sistema, insomma, ha ancora bisogno di una grossa capacità di generazione di energia. In questo senso però, si stanno sviluppando diverse possibilità. Questo perché, in primis, sono gli edifici ad essere più predisposti all'energia rinnovabile. È per questo motivo che possiamo parlare di smart city, progettate apposta per garantire un'esistenza rispettosa dell'ambiente.
Possiamo dire che c'è una consapevolezza crescente dell'impatto della nostra vita sulle risorse ambientali, ma quello che conta veramente è l'impegno da parte dei big player.
Dobbiamo rendere la salvaguardia del pianeta un affare conveniente per riuscire a farli interessare e far spendere risorse per una rinascita energetica. In questo modo si potranno effettuare tutta una serie di rimodernamenti, migliorie e innovazioni per garantire un efficientamento energetico e, di conseguenza, la salvaguardia del pianeta.