Innovazione

Cos'è una Startup: significato, requisiti e caratteristiche

Felice Nitti

La startup è la fase embrionale di un'impresa che puntando sull'innovazione riesce a proporre soluzioni a problemi irrisolti. Al di là della definizione di startup, il significato “istituzionale” si riferisce ad un’azienda appena nata, fondata da uno o più imprenditori con l’obiettivo di sviluppare un prodotto o un servizio innovativo che sarà poi offerto sul mercato.

Oggi questo termine è sempre più diffuso tra i giovani che vogliono iniziare a fare impresa in Italia e nel mondo. Fare impresa non è semplice, creare una startup innovativa lo è ancora meno. Per far si che nasca una startup, c’è bisogno di un'idea che risponde alle concrete esigenze del consumatore e degli investitori, che le attragga e li affascini (potrai leggere un articolo sulle forme d'innovazione qui).

Caratteristiche di una startup

Le caratteristiche necessarie che deve avere una startup di successo sono:

  1. Scalabilità, capacità di una startup di crescere in modo esponenziale, utilizzando poche risorse mantenendo i costi fissi bassi costanti all'aumentare dei clienti;
  2. Replicabilità del modello di business, nel senso che può essere ripetuto in diverse aree geografiche e in diversi periodi temporali senza grandi modifiche;
  3. Innovazione intrinseca di processo o di prodotto per soddisfare un bisogno non ancora soddisfatto;
  4. Temporaneità, legata all'obiettivo di diventare diventare una grande impresa.

Di cosa ha bisogno una startup?

La startup in quanto tale necessita di una spinta di carattere finanziario che può provenire da diverse fonti tra cui quelle conosciute come le 3 F: Family, Friends e Fools. Un aspetto importante da sottolineare riguarda il differente approccio di ciascuno di questi player in gioco.

Familiari e amici, probabilmente, non ti chiederanno nulla in cambio e vorranno solamente aiutarti a proseguire sulla tua strada. Banche e investitori, invece, presteranno del denaro con l’obiettivo di ottenere qualcosa in cambio: interessi oppure una quota di partecipazione. Difatti, uno dei principali obiettivi di una startup è quello di raccogliere i fondi necessari per poter sviluppare velocemente il proprio prodotto o servizio.

Però in concreto la maggior parte delle startup fallisce. Secondo quanto riportato da CB Insights, solo l’1% di esse diventa una startup unicorno: un’azienda che raggiunge una valutazione di almeno un miliardo di dollari. Secondo lo stesso rapporto, il 67% delle startup fallisce oppure riesce appena a sopravvivere.

Uno dei più importanti fattori riguardanti le startup sono le fonti di finanziamento. È innegabile: senza soldi le startup non andrebbero da nessuna parte. In realtà, ad onor del vero, senza soldi è anche difficile per le grandi aziende fare business. In ogni caso, in Italia ci sono alcune startup che hanno ricevuto finanziamento di milioni di euro, ad esempio: Casavo con 27 milioni di euro, Brumbrum con 20 milioni di euro e Bedimensional con 18 milioni di euro.

Chi supporta le startup?

Pertanto, alcune delle fonti di finanziamento più diffuse sono:

  • Incubatori che sono rivolti alle startup che in molti casi non sono ancora costituite e molto spesso si accede ad essi solo con la presentazione di una buona idea;
  • Acceleratori che aiutano a crescere le startup oramai avviate che già fatturano;
  • Business Angles che sono individui alla ricerca di startup su cui investire i propri capitali in cambio di una partecipazione al capitale sociale;
  • Venture Capital che sono realizzati da fondi istituzionali, come le fondazioni bancarie, gli enti previdenziali, enti pubblici territoriali, le assicurazioni e le banche ed investono in cambio di equity;
  • Finanziamenti statali provenienti da iniziative governative, che possono prevedere una parte o la totalità del debito a fondo perduto.

Caratteristiche di una startup

In Italia, la disciplina delle startup è regolamentata dalla legge 221/2012 noto come Decreto Crescita 2.0, che prevede una definizione di startup e alcuni requisiti obbligatori di cui deve essere in possesso.

In ambito giuridico, la definizione di startup innovativa è quella di un’azienda la cui attività è facilmente replicabile con il requisito imprescindibile di innovazione. Inoltre, per essere una startup è necessario soddisfare i seguenti criteri:

  • La società non deve avere più di 5 anni;
  • La sede principale deve essere in Italia oppure in un altro paese dell’UE;
  • Non deve superare un fatturato di 5 milioni di euro;
  • Non deve aver distribuito utili;
  • Deve essere ad alto valore tecnologico e avere come oggetto sociale esclusivo e prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • Non deve derivare da fusione, scissione o cessione;
  • Deve avere un alto contenuto innovativo.

Proprio in merito a quest’ultimo punto, devono essere identificati 3 fattori:

  • Un 15 % del valore ottenuto dal rapporto tra fatturato e costi annui dovrà essere ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo;
  • La forza lavoro complessiva dovrà essere costituita almeno per 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale;
  • L’impresa dovrà essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato.

Di conseguenza è intuibile che costituire una startup innovativa non è cosa da poco. È una vera e propria sfida a cui i giovani imprenditori sono chiamati per avere successo nel mondo del business nazionale e internazionale. Ci sono rischi impliciti e alte probabilità di non farcela (potresti considerare anche una srl innovativa).

La tua idea è davvero valida?

Non dovrai essere tu a giudicarlo. Dovrai validare la tua idea attraverso ricerche di mercato e test con i consumatori. Dovrai trovare investitori seri e davvero interessati a finanziare la tua creatura e lavorare giorno e notte per far diventare realtà la tua idea.