Innovazione

Cos'è la finanza decentralizzata (DeFi)?

Felice Nitti

Negli ultimi anni si è registrata una crescita esorbitante della DeFi, un settore emergente che consente agli utenti di effettuare transazioni finanziarie direttamente tra di loro su blockchain pubbliche. In pratica questa si pone come un’alternativa ai servizi finanziari tradizionali.

Cos'è la DeFi?

Con il termine DeFi (Decentralized Finance) si indicano tutti i servizi finanziari peer-to-peer eseguiti su blockchain. Di solito questi servizi sono erogati da entità simili alle banche, però differiscono da esse, in quanto sono caratterizzati da infrastrutture che presentano l’assenza di gerarchie o comunque si presentano meno centralizzate rispetto al settore più tradizionale.

Come funziona la DeFi?

Da un punto di vista tecnico la DeFi si avvale degli smart contract e delle applicazioni decentralizzate (DApp) presenti su piattaforme come Ethereum, alimentata da ether (ETH), la seconda criptovaluta a maggiore capitalizzazione di mercato dopo bitcoin (BTC). La DeFi permette agli utenti di utilizzare le criptovalute per usufruire di servizi comparabili a quelli erogati dalle banche tradizionali, come ad esempio concedere e ottenere prestiti, ottenere il pagamento di interessi, scambiare asset, acquistare polizze assicurative e molto altro.

Quali sono i vantaggi della DeFi?

Una delle caratteristiche principali delle criptovalute è la capacità di rendere i pagamenti e i trasferimenti monetari accessibili universalmente a chiunque, da qualsiasi parte del globo, semplicemente con una connessione ad Internet, senza ricorrere al deposito presso enti centralizzati come le banche. La DeFi crea un'alternativa digitale ai prodotti dei mercati azionari tradizionali, ma a minor costo, creando così mercati finanziari più aperti, liberi ed equi, accessibili a chi abbia una connessione Internet. Di seguito elenchiamo in maniera schematica una serie di vantaggi:

  • Accessibilità: non è necessari un conto bancario ma è accessibile a chiunque abbia una connessione internet.
  • Disponibilità: si possono effettuare transazioni e scambi 24 ore su 24.
  • Trasparenza: gli smart contract assicurano la trasparenza e tutte le informazioni rilevanti da poter essere visualizzate facilmente online.
  • Privacy: le informazioni sono anonime e non possono essere lette e registrate da terzi.
  • Costo: costi dei servizi finanziari davvero bassi.
  • Velocità: grazie alla blockchain e al grado di automazione si possono gestire i processi in modo veloce.

Quali sono i servizi più comuni nella DeFi?

Alcuni dei servizi DeFi più richiesti dagli utenti sono: prestiti, prendere a prestito criptovaluta e guadagnare interessi e premi ogni minuto che passa, non solo una volta al mese e trading, effettuare transazioni peer-to-peer di criptovaluta senza pagare commissioni di brokeraggio.

Quali sono gli svantaggi della DeFi?

Oltre ai vantaggi associati ad un sistema finanziario decentralizzato, bisogna esaminare anche l’altro lato della medaglia. Questo, essendo un sistema decentralizzato, comporta anche dei rischi potenziali abbastanza gravi che vanno considerati. Infatti, tra gli svantaggi di un sistema finanziario decentralizzato troviamo:

  • Incertezza: essendo servizi e tecnologie nuove il grado di rischio non è più alto rispetto ai servizi tradizionali.
  • Sicurezza: può capitare che ci siano delle vulnerabilità o degli errori nel codice delle piattaforme il che spiana la strada ad attacchi di hacker con lo scopo di rubare le criptovalute.
  • Proprietà: la custodia delle cripto comporta una grande responsabilità personale. Se l'affidiamo ad una piattaforma ed essa chiude ne perdiamo definitivamente il possesso.
  • Problemi legali: i regolamenti fiscali sono ancora confuse e c’è il rischio che le transazioni non siano tassate correttamente.

La regolamentazione vigente in ambito DeFi

Le normative fiscale variano da una regione all'altra. Per entrare nel mondo della DeFi ed iniziare ad effettuare transazioni in cripto, occorrerà essere in possesso di un account presso un broker che consente di effettuare scambi in criptovalute. Manca infatti una regolamentazione normativa e quindi manca una disciplina che tratti gli aspetti tributari che discendono dall’inquadramento del fenomeno.

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